La causa di Beatificazione di Papa Paolo VI

Verso la Beatificazione del Papa Paolo VI

PAOLO VI SUGLI ALTARI

Inserto speciale di “Avvenire” dell’11 maggio 2014

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Paolo VI sarà Beato: approvato il miracolo

Dicembre 2013:
La Consulta medica della Congregazione delle cause dei Santi ha approvato il miracolo di Paolo VI: ora la decisione passa ai teologi e ai cardinali prima di finire tra le carte del Papa. L’anticipazione di Vatican Insider.

Roma. La guarigione, avvenuta per intercessione di Giovanni Battista Montini, è “inspiegabile”. Questo il responso della Consulta medica della Congregazione delle cause dei Santi anticipato dal quotidiano online Vatican Insider.
Adesso, prima dell’approvazione del Pontefice, tocca ai teologi e ai cardinali vagliare il miracolo. Facile, però, nei prossimi mesi immaginare la beatificazione del Pontefice.

Per la beatificazione mancava solo il riconoscimento del miracolo. Giusto ricordare che le eroicità delle virtù di Paolo VI erano state dichiarate nel dicembre 2012 da Benedetto XVI.

A beneficiare del presunto miracolo sarabbe stato nei primi anni Novanta in California un bambino, non ancora nato. Durante la gravidanza, i medici avevano riscontrato un grave problema nel feto e a motivo delle conseguenze cerebrali che intervengono in questi casi avevano suggerito come unico possibile rimedio alla giovane mamma quello dell’aborto.
La donna si era opposta e aveva voluto portare a termine la gravidanza affidandosi all’intercessione di Paolo VI, il Papa che nel 1968 aveva scritto l’enciclica “Humanae vitae”.
Il bambino nacque senza problemi, ma fu necessario attendere l’adolescenza per verificare l’asssenza di conseguenze e, quindi, la perfetta guarigione.

(Dal sito de “La Voce del Popolo” – 13 dicembre 2013)

Febbraio 2014:

La Commissione Teologica della Congregazione delle cause dei Santi, in data 18 febbraio 2014, ha approvato il miracolo attribuito al Ven. Papa Paolo VI. È un ulteriore passo verso la Beatificazione.

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Beato Paolo VI Humane Vitae

Riconosciute le virtù eroiche di Paolo VI

Promulgazione di decreti della Congregazione delle Cause dei Santi

Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il riconoscimento delle virtù eroiche del servo di Dio Paolo VI. Lo ha fatto nel corso dell’udienza al cardinale prefetto Angelo Amato, ricevuto nella mattina di giovedì 20 dicembre.

Questo provvedimento apre la strada alla beatificazione di Papa Montini.

Informazioni ufficiale nel sito NEWS-VA

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Pagina dal settimanale diocesano “La Voce del Popolo” con intervento del Vescovo Luciano Monari e di don Antonio Lazoni

Il Santuario delle Grazie Sede diocesana della
Causa di beatificazione del Servo di Dio Papa Paolo VI

Lettera del Vescovo Luciano Monari

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

a trent’anni dalla morte del Servo di Dio Papa Paolo VI, avvenuta il 6 agosto 1978, sembra opportuno rendere i fedeli della Chiesa bresciana sempre più consapevoli del fatto che la Provvidenza ha scelto la nostra terra come patria d’origine e di formazione umana e cristiana di Giovanni Battista Montini –  Papa Paolo VI. Dal grembo della nostra Chiesa Giovanni Battista Montini – Papa Paolo VI è stato generato alla fede attraverso il sacramento del battesimo, ricevuto nella Pieve di Concesio il 30 settembre 1897; nella Cattedrale di Brescia il 29 maggio 1920 gli veniva conferito l’ordine sacro del presbiterato per le mani del mio predecessore mons. Giacinto Gaggia. Da parte sua, Papa Paolo VI ha sempre tenuto vivo questo legame con la sua Chiesa d’origine e, in tal senso, rivolgendosi ai bresciani così si esprimeva: “Non solo voi potete avere la soddisfazione di avere un Papa per concittadino, ma a maggior ragione questo Papa è grato a Dio e riconoscente a voi d’essere bresciano” (13.3.1972). Proprio questa singolare appartenenza di Papa Paolo VI alla Chiesa bresciana ha motivato la decisione del mio predecessore mons. Bruno Foresti di farsi promotore, nel 1990, della introduzione del processo canonico di beatificazione del Servo di Dio Giovanni Battista Montini  – Papa Paolo VI.

 Il Santuario delle Grazie Sede diocesana della Causa di beatificazione del Servo di Dio Papa Paolo VITale processo è ancora in corso e questo fatto motiva l’opportunità che sia istituito in diocesi un luogo particolare destinato a incrementare la devozione e il culto verso il nostro Papa bresciano. A questo scopo ho scelto il Santuario di Santa Maria delle Grazie a Brescia e questo per diversi motivi che di seguito mi è caro richiamare. Anzitutto, si tratta di un santuario diocesano, non legato quindi ad una famiglia religiosa o a qualche singola comunità locale. Questo suo carattere peculiare fa essere il santuario di Santa Maria delle Grazie un luogo caro alla pietà e alla devozione dell’intera diocesi e permette di favorire la consapevolezza che l’esempio luminoso di vita cristiana di Papa Paolo VI deve interessare la nostra Chiesa locale, prima ancora che la Chiesa universale. Nel santuario per eccellenza della diocesi, un legame sempre più vivo tra la figura straordinaria di Paolo VI e la nostra comunità ecclesiale diocesana risulterà di certo sempre più intenso.

Vi sono poi altri motivi legati allo stesso Paolo VI che giustificano la scelta di fare del Santuario di Santa Maria delle Grazie il luogo privilegiato in diocesi per promuovere la devozione nei suoi confronti. Basti al riguardo citare le parole dello stesso Papa che, rivolgendosi ai fedeli all’Angelus dell’ 8 settembre 1973, faceva riferimento proprio al santuario attiguo alla sua abitazione a Brescia e affermava: “In quel pio domicilio, casa e chiesa di culto mariano, maturò la nostra giovanile vocazione sacerdotale”. Questo fatto spiega il motivo per cui il giovane don Battista Montini scelse di celebrare nel Santuario di Santa Maria delle Grazie la sua Prima Messa il 30 maggio 1920. Più volte poi, sia pubblicamente che in forma privata, prima di essere eletto Papa venne in questa chiesa e si raccolse in preghiera davanti alla venerata effige della Madonna. La pietà mariana di colui che divenuto Papa ha proclamato Maria “Madre della Chiesa” e ha offerto uno stupendo documento sulla devozione alla Vergine Maria come la Marialis Cultus, nel santuario della Madonna delle Grazie trova certo le sue radici più profonde.

 Il Santuario delle Grazie Sede diocesana della Causa di beatificazione del Servo di Dio Papa Paolo VI

Proprio considerando questi ed altri motivi, in accordo con il Postulatore della Causa di beatificazione che, tra l’altro, ha il compito di incrementare presso i fedeli la devozione verso il Servo di Dio Papa Paolo VI, ho dunque deciso di destinare il santuario diocesano a luogo di culto specificamente deputato a favorire la memoria devota del Servo di Dio Papa Paolo VI. Al tempo stesso, sempre in accordo con il Postulatore, ho stabilito la sede diocesana della Causa di beatificazione presso il medesimo Santuario. Al Rettore del Santuario ho espresso questa richiesta, incontrando la più piena disponibilità e la più aperta collaborazione. Di questo e di quanto da parte sua e dei suoi collaboratori si vorrà fare per realizzare tale iniziativa rendo grazie fin da ora.

Inizieremo questo impegno di valorizzazione del Santuario di Santa Maria delle Grazie nei prossimi mesi con una apposita celebrazione diocesana di preghiera, fissata per venerdì 22 maggio p.v. alle ore 20.30 in occasione della veglia di preghiera per l’affidamento degli ordinandi presbiteri del nostro Seminario alla Madonna; a tale celebrazione mi è caro invitare fin da ora i fedeli di tutta la diocesi, in particolare le varie realtà in qualche modo legate alla memoria di Paolo VI.

Vorremmo dunque che i fedeli che vengono alle Grazie possano in qualche modo incontrare il cristiano Giovanni Battista Montini e il Papa Paolo VI che insegna a pregare la Madonna, da lui proclamata “Madre della Chiesa”. Tutto questo, per quanto nobile e meritorio, non vuole essere però frutto di uno sforzo solamente umano e per questo lo vogliamo affidare al sostegno dei celesti patroni della Chiesa bresciana e alla protezione della Vergine Santissima, dispensatrice di ogni grazia.

Brescia, 25 marzo 2009 Solennità dell’Annunciazione del Signore.

+ Luciano Monari – Vescovo di Brescia

 (Nelle fotografie: momenti della celebrazione del 22 maggio 2009)

Il Papa della gioia e della tenerezza

Le parole del Postulatore della Causa di Beatificazione di Paolo VI

P. Antonio Marrazzo è il postulatore della Causa di Beatificazione del Servo di Dio Papa Paolo VI.
In occasione della visita di Benedetto XVI a Brescia nel ricordo di Paolo VI ha rilasciato la seguente intervista a Massimo Venturelli. per illustrare lo stato dell’impegnativo percorso verso il riconoscimento della santità del Papa bresciano.

Padre Antonio MarrazzoLa ragione della visita del Papa a Brescia campeggia sui manifesti e sul materiale informativo predisposto per l’appuntamento dell’8 novembre prossimo. Benedetto XVI arriverà “nel ricordo di Paolo VI” di un Pontefice che ha segnato la storia della Chiesa universale. Una figura, quella del Papa bresciano, che, per la sua profondità spirituale e per la sua azione profetica, profuma di santità, anche se la causa di beatificazione è ancora in corso.

È un cammino che deve rispettare tempi e passaggi codificati in motu proprio, costituzioni apostoliche e altri documenti di Papi che si sono succeduti sulla Cattedra di Pietro. La visita dell’8 novembre, anche se non direttamente collegata a questo processo, diventa occasione per fare il punto sullo stato del cammino verso il riconoscimento ufficiale della santità di Paolo VI. Un cammino che procede per gradi e che padre Antonio Marrazzo, postulatore della causa, illustra in questa intervista.

 

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Brescia si appresta ad accogliere Benedetto XVI nel ricordo di Paolo VI di cui è in corso la causa di beatificazione. Padre Marrazzo, qual è lo stato di questo percorso?

Al momento si sta lavorando, con diversi esperti, alla conclusione della redazione della Positio sulle virtù. In essa sono raccolte le testimonianze rese durante l’Inquisizione diocesana, tenutasi a Roma, a Brescia e a Milano, e tutti i documenti che è stato possibile reperire per provare che Paolo VI ha vissuto la sua vita in piena conformità al Vangelo. Si stanno vagliando, inoltre, tutte le grazie ricevute per sua intercessione, per verificare se esiste un caso che risulti inspiegabile secondo le attuali conoscenze scientifiche e che risponde ai criteri del miracolo.

Chi ha promosso la causa di beatificazione di Paolo VI?

La prima richiesta è partita dall’episcopato latino americano, seguito poi da altre Conferenze episcopali. In contemporanea, il vescovo di Brescia, mons. Bruno Foresti, costituendosi attore della causa, ha promosso l’avvio del processo di canonizzazione.

Qual è, padre Marrazzo, il ruolo del postulatore in una causa di beatificazione?

Il Postulatore, rappresenta gli Attori della causa, che possono essere una diocesi, un istituto religioso o un’associazione di laici. Tramite il Mandato degli at­tori, approvato dalla Congregazione per le Cause dei Santi, tratta la causa presso il tribunale diocesano e la Congregazione per le Cause dei Santi, difendendo­ne gli interessi, anche con l’aiuto dei vicepostulatori e collaborando, con l’autorità ecclesiastica, nella ricerca della verità sul candidato alla canonizzazione. Si occupa, inoltre, con la collaborazione dei vicepostulatori, di accrescere la divulgazione del culto al Servo di Dio, presso i fedeli.

Il ruolo che riveste in questa carica le avrà concesso di avere il polso sulla fama di santità di Paolo VI. È possibile dare qualche dato in proposito? C’è parte del mondo in cui oggi è particolarmente sentita la devozione al Papa bresciano?

La fama di santità di Paolo VI è abbastanza diffusa. La si riscontra, in modo significativo dalle diverse richieste di immagini che giungono sia alla Postulazione che alle due Vicepostulazioni di Brescia e Milano.Particolarmente a Brescia, presso il Santuario della Madonna delle Grazie, sede della Vicepostulazione, sono state attivate una serie di iniziative, ad opera dei due vicepostulatori, don Antonio Lanzoni e mons. Mario Piccinelli, atte a divulgare la conoscenza e il culto per il Servo di Dio. Posso affermare, inoltre, che molti vescovi, sacerdoti e confratelli redentoristi di diverse nazionalità, mi hanno espresso la loro devozione per Paolo VI e il loro interesse affinché la causa giunga presto a buon fine. In questi due anni, ho anche avuto modo di notare che tante persone, proprio perché sollecitate da un maggiore impulso dato alla divulgazione della figura e dell’opera del Servo di Dio, hanno esplicitamente manifestato la devozione nei suoi confronti.

Esiste qualche forma di collaborazione tra chi, pensiamo all’Istituto Paolo VI di Brescia, si occupa di portare avanti alcuni aspetti del magistero del Papa bresciano e le realtà che stanno portando avanti la causa di beatificazione?

L’Istituto Paolo VI, fin da quando ho assunto l’incarico di Postulatore della Causa, ha sempre dato la sua disponibilità, rendendo disponibili, per quanto era possibile, i documenti presenti nel suo archivio. La stessa disponibilità l’ho riscontrata anche presso la Segreteria di Stato del Vaticano, l’Archivio Segreto, le diverse Congregazioni, particolarmente quella dei Santi e quella per i Vescovi, la Pontificia accademia ecclesiastica e diverse altre istituzioni, alle quali mi sono rivolto per ulteriori ricerche, atte ad approfondire la conoscenza di Paolo VI.

Il ruolo assegnatole fa di lei uno dei più attenti conoscitori della figura di Paolo VI, della sua profondità spirituale. Che definizione darebbe del cristiano Giovan Battista Montini – Paolo VI?

Paolo VI è già stato definito in tanti modi. Trovo difficile racchiudere in una frase una personalità così poliedrica e ricca. Tutta la sua esistenza è stata caratterizzata da una incondizionata fede in Dio. Una fede che nutrendosi nella certezza della speranza, espressa nel provvido e tempestivo intervento del Signore, gli ha permesso di disporsi sempre verso gli altri con un consapevole e attento atteggiamento di misericordia. Credo che in questo profondo senso della misericordia sia da ricercare la sua costante apertura al dialogo per approdare ad una comunione che, senza tradire la verità, riportasse gli uomini ad aprirsi all’ascolto sincero della volontà di Dio.

L’assidua frequentazione con la figura di Paolo VI le ha consentito di conoscere alcuni aspetti di questo Papa ancora sconosciuti alla gente o non adeguatamente valorizzati? 

Papa Montini è sempre apparso come una persona contenuta, dando a molti l’impressione di essere quasi distaccato emotivamente dalle situazioni e dalle persone. Difatti però, e già altri lo hanno sottolineato, le sue espressioni e, ancor più la sua parola e gli scritti, ne danno una visione totalmente opposta. Paolo VI, di fatto, è più l’uomo della gioia che dell’amarezza; più l’uomo delle certezze che del dubbio; più l’uomo della tenerezza che dell’impassibilità. I suoi pronunciamenti, gli scritti personali e i suoi occhi, hanno manifestato una profonda serenità interiore, rivelando una fede autentica, nutrita da un costante, profondo e filiale rapporto con il Cristo.

Qual è il messaggio che una figura come quella di Paolo VI può dare alla Chiesa di oggi?

Un assoluto e fertile amore alla Chiesa, in quanto sacramento di Cristo. Con la sua vita e con il suo magistero, Paolo VI ha sempre testimoniato la consapevolezza che la Chiesa, in quanto sposa e madre, deve essere costantemente protesa nel realizzare la volontà di Dio, in modo da essere sollecita verso gli ultimi e i disorientati; attenta al dubbio dei lontani; aperta al dialogo con il mondo laico; prudente con quanti vogliono affrettare o ritardare i suoi tempi e risoluta nell’affermare la verità della Parola di Dio.

Una domanda, probabilmente banale, ma che dà voce alla curiosità di tanta gente. La popolarità di una figura in odore di santità incide, può incidere, sulla causa di beatificazione?

La fama di santità spontanea espressa dal popolo di Dio verso una persona morta in concetto di santità, è il criterio fondamentale per avviare una causa di canonizzazione. Tale fama di santità, può essere definita la prima prova che il Signore manifesta nel volere che questa persona venga proposta come possibile modello di vita cristiana e di speciale intercessore presso di Lui. Come già detto, per papa Paolo VI, oltre alle autorevoli petizioni delle Conferenze episcopali, abbiamo gli innumerevoli attestati di tanti credenti che implorano la sua intercessione. La fama di santità è importante soprattutto per­ché, i fedeli devoti, invocandolo per i loro bisogni, contemporaneamente, chiedono anche al Signore di manifestare, tramite un miracolo, la sua volontà di volerlo elevato agli onori degli altari.

Conseguente alla precedente è un’ultima domanda che molti, anche a Brescia, si pongono. È possibile un’indicazione sui tempi necessari per arrivare alla chiusura della causa di beatificazione e alla definitiva elevazione di Paolo VI agli onori degli altari?

Mi risulta difficile dare una precisa indicazione sui tempi necessari per la conclusione della causa, con una eventuale beatificazione. Posso dire, con un buon margine di certezza, che entro il prossimo anno sarà conclusa la redazione della Positio sulle virtù. Dopo sarà presentata alla Congregazione per le Cause dei Santi per essere inclusa nella graduatoria delle Cause che devono essere da analizzare dal Congresso dei teologi e dalla Congregazione dei cardinali e vescovi. Ricevuta l’approvazione da entrambi gli organismi suddetti, il Santo Padre determinerà la proclamazione del Decreto sull’eroicità delle virtù. Per la beatificazione, sarà necessario procedere alla stesura della Positio sul miracolo. Per Paolo VI stiamo già esaminando il caso di una presunta guarigione miracolosa, avvenuta per sua intercessione, per verificare se realmente risulta inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze scientifiche. Conclusa la Positio sul miracolo, seguirà la stessa procedura adottata per le virtù, con la differenza che alla fine il Santo Padre, con la proclamazione del Decreto sul miracolo, determinerà anche la data per la celebrazione solenne della beatificazione.

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